Loan to value: ecco di cosa si tratta

Orientarsi nel lessico dei prestiti in campo immobiliare è importante, dal momento che dai singoli dettagli possono dipendere le caratteristiche di un piano di finanziamento. Alla luce di tale aspetto è utile approfondire le caratteristiche del loan to value.

Loan to value significato: ecco cosa sapere

Qual è il significato di loan to value? Quando si utilizza questo termine nel campo dei prestiti immobiliare si inquadra il rapporto tra l’importo di un finanziamento e il valore del bene che il richiedente presenta come garanzia.

Riportando le caratteristiche di questa definizione nell’ambito effettivo dei mutui, è possibile dire che il loan to value è rappresentato dal rapporto tra il valore di un immobile e il capitale che il mutuatario richiede per acquistarlo (si tiene conto ovviamente che il soggetto in questione contribuisca anche con capitali personali al pagamento).

Loan to value ratio: altre informazioni fondamentali

Il loan to value ratio rappresenta solo uno dei valori che è importante mettere in primo piano quando si progetta di richiedere un mutuo e si valuta la convenienza di un determinato piano di ammortamento.

Un altro valore che è fondamentale tenere sotto controllo è, come risulta chiaro dalla definizione stessa di loan to value, quello dell’immobile. Fondamentale è ricordare che per definirlo ci si basa sul valore meno alto confrontando una perizia effettuata da un professionista del settore e il valore dell’ultima vendita.

Loan to value massimo: ecco cosa sapere

In generale il loan to value massimo, quando ci si muove nell’ambito dei mutui per l’acquisto di immobili, corrisponde generalmente all’80%.

Nei casi in cui la percentuale è più alta, al richiedente sono richieste garanzie accessorie (un esempio utile al proposito è costituito dal Fondo Garanzia per la Prima Casa).

LTV: il rapporto con il tasso

Quando si parla di loan to value in ambito immobiliare è fondamentale che più è basso, minori sono i tassi applicati dall’istituto di credito. Il ragionamento opposto deve essere fatto in presenza di un LTV alto, che corrisponde quasi sempre a dei tassi consistenti.

A cosa è dovuta questa situazione? Al semplice fatto che un LTV alto corrisponde a un maggior rischio d’insolvenza per la banca, che si tutela applicando tassi più pesanti oppure richiedendo al mutuatario la sottoscrizione di una polizza assicurativa accessoria.

In generale è possibile basarsi su uno schema di partenza che permette di definire il rapporto tra LTV ratio e convenienza del tasso:

  • LTV pari al 50%60%: applicazione di un tasso agevolato
  • LTV pari all’80% circa: applicazione di un tasso standard
  • LTV compreso tra il 95 e il 100%: applicazione di un tasso generalmente alto, tranne in caso di presenza di una garanzia a copertura della quota eccedente l’80% (ritorna qui la possibilità di portare come esempio il Fondo di Garanzia per la Prima Casa).
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