Quanti intendono sospendere il proprio mutuo possono utilizzare specifiche risorse approntate negli ultimi anni per sostenere i mutuatari. Stiamo parlando, in modo particolare, del nuovo accordo definito da ABI (Associazione Bancaria Italiana) e consumatori, opportunità di sospensione della linea di credito attivata qualora si determinino oggettivi elementi di difficoltà familiare.
Un’intesa che va a integrarsi con le indicazioni attinenti al fondo pubblico di solidarietà disposto dalla Finanziaria 2008. La convenzione interviene quindi quando vi sono situazioni non afferenti a quelle di pertinenza del fondo pubblico.
Il fondo pubblico non interviene in due frangenti, ambiti rispetto ai quali è possibile usufruire dei servizi assicurati dalla convenzione ABI-consumatori:
Ma quali sono le opportunità fornite dall’accordo ABI? Il cliente può sospendere il pagamento della quota capitale della linea di credito attiva fino a 12 mesi. Una volta concluso questo arco temporale, il processo di rimborso assumerà nuovamente le sue caratteristiche standard e la durata andrà ad aumentare fino a un periodo massimo pari a 12 mesi.
In merito al fondo di solidarietà, la sospensione interessa un periodo massimo di 18 mesi e ad essere sospesa è l’intera rata. È inclusa quindi la quota interessi, che è integrata però solo per la parte inerente al parametro di indicizzazione e allo spread. Per quanto attiene invece alla differenza con il tasso di partenza del mutuo, questa rimane a carico del mutuatario.
Facciamo un esempio concreto per comprendere meglio queste due opportunità. Immaginiamo di avere un mutuo che prevede un debito residuo pari a 100mila euro, tasso fisso al 5% e durata residua corrispondente a 20 anni. Al momento il costo della rata mensile è di 660 euro, di questi 416,66 figurano come interesse.
In base alla convenzione ABI, il mutuatario pagherà per un anno 416,66 euro e continuerà quindi a sostenere per 20 anni una rata da 660 euro. Diversa è la situazione nel caso in cui il nostro ipotetico cliente decidesse di attivare il fondo di solidarietà.
Non pagherebbe nulla per 18 mesi e poi andrebbe a pagare nuovamente 660 euro per 20 anni, cui va ad aggiungersi la quota di interessi non rimborsata durate i 18 mesi relativi all’intervento del fondo.