Gli incentivi e i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile sono un prezioso aiuto per tutte le donne che desiderano entrare nel mondo imprenditoriale e crearsi una posizione lavorativa. Si tratta di una tipologia di finanziamento pensata per agevolare l’avvio di una nuova attività. Il capitale erogabile varia in base al preventivo di spesa esibito in sede di domanda, ma in ogni caso non può superare il 95% delle spese finanziabili.
Suddivise generalmente in incentivi e contributi a fondo perduto, queste agevolazioni hanno l’obiettivo di favorire l’inserimento della donna nel mondo del lavoro. Nello specifico le somme concesse a fondo perduto sono regolate dalla legge n.215 del 1992 che riguarda le “Azioni Positive per l’imprenditoria femminile”.
Possono ottenere questo tipo di agevolazione tutte le imprese di tipo industriale, artigianale, commerciale, agricole o legate al settore del turismo o dei servizi.
Vantaggio fondamentale dell’agevolazione è che le imprenditrici che ne usufruiscono sono tenute a ripagare solo il 50% del credito percepito. Una somma, che a prescindere dall’importo, verrà rimborsata con un tasso di interesse dello 0,5%. Ma facciamo un esempio pratico.
Se un’imprenditrice ottiene un capitale da utilizzare per l’avvio di un’impresa pari a 50 mila euro, dovrà rimborsare solo 25 mila euro con un interesse dello 0,5%. La quota interessi da rimborsare sarà quindi pari a 12500 euro. In questo caso si dovranno quindi ripagare 37500 euro complessivi.
Ma come funzionano le agevolazioni imprenditoria femminile? incentivi e contributi a fondo perduto per l’avvio di imprese in rosa sono la soluzione ideale per le aspiranti imprenditrici che non dispongono delle risorse economiche necessarie.
Con il capitale concesso è possibile finanziare le spese di apertura dell’impresa, l’acquisto di beni, servizi, brevetti e macchinari relativi allo svolgimento dell’attività lavorativa. È possibile inoltre utilizzare le risorse concesse per acquistare sistemi per la formazione del personale.
Possono ottenere questi incentivi le piccole imprese, che siano società cooperative costituite per almeno il 60% da donne. Hanno accesso anche le società di capitali le cui quote di partecipazione e la composizione del consiglio di amministrazione siano in possesso di donne per una quota non inferiore ai 2/3.
Incentivi e i contributi sono disponibili anche per consorzi, imprese individuali, ordini professionali e enti di formazione le cui quote siano di proprietà di donne per il 70%.
Ricordiamo infine che queste agevolazioni imprenditoria femminile possono essere collocate tra gli investimenti volti a contribuire al rilancio dell’economia nei territori a rischio depressione.