Quando il lavoro non c’è, occorre inventarselo. O almeno è questo che pensano molti giovani. L’alternativa sarebbe emigrare e, per fortuna, non tutti sono disposti a farlo. Per questo motivo cresce il numero di giovani disoccupati che, piuttosto che rimanere con le mani in mano, mettono in piedi una propria attività imprenditoriale.
E’ il fenomeno dell’autoimprenditorialità, che ormai ha preso piede anche in Italia. In ogni caso, rimane un nodo da sciogliere: i finanziamenti. Non è detto che tutti gli aspiranti imprenditori abbiano accantonato sufficienti risorse per realizzare i propri progetti.
Lo Stato supporta l’autoimprenditorialità con alcune specifiche forme di prestito agevolato. La più interessante reca la firma di Invitalia, agenzia per gli investimenti che fa capo al Ministero dell’Economia. Ecco in che cosa consistono questi finanziamenti giovani imprenditori.
Il prestito in questione si chiama Autoimpiego. E’ rivolto ai giovani al di sotto dei 30 anni, disoccupati o al primo impiego, che intendano costituire una impresa piccola o micro. Nello specifico, i finanziamenti sono disponibili nel caso in cui il richiedente voglia impegnarsi in forme di lavoro autonomo, quindi nella creazione di ditte individuali.
Sono disponibili anche nell’eventualità di microimprese, o piccole imprese in franchising. In quest’ultimo caso, il franchiser deve aver stipulato una convenzione con l’agenzia. Per quanto riguarda il lavoro autonomo, l’importo massimo del finanziamento ammonta a 25.823 euro. Per quanto riguarda le microimprese e le imprese in franchising, l’importo massimo è cospicuo, e si attesta a 129.114.
Autoimpiego di Invitalia rappresenta una opportunità da prendere in considerazione, ma l’accesso a questo tipo di finanziamenti giovani imprenditori non è affatto scontato. Il richiedente dovrà in primo luogo redigere un accurato business plan in cui illustrare il suo progetto, evidenziandone la validità tecnica e le prospettive economiche. Infine, dovrà sostenere un colloquio con l’agenzia, al fine di convincere l’interlocutore della bontà della propria proposta.
Una delle particolarità del finanziamento risiede nel tasso di interesse dei finanziamenti, che corrisponde in media a un terzo rispetto a quelli usualmente imposti dalle banche al momento della stipula.
Anche per quanto la riscossione lo Stato non è granché indulgente. Questa è infatti affidata a Equitalia, a cui è deputato lo svolgimento delle azioni coattive di recupero crediti. Nonostante questo particolare, Invitalia si pone come strumento efficace per accrescere la competitività del paese, e special modo del Sud Italia, e per favorire l’espansione dei settori strategici di sviluppo. Tra i suoi scopi figurano l’attrazione degli investitori esteri, il sostegno ai processi di innovazione, la valorizzazione delle risorse umane (in questo filone si inserisce Autoimpiego) e dei territori.