Quanti hanno subito un protesto oppure hanno affrontato un ritardo nel pagamento delle rate del piano di rimborso, i cosiddetti “cattivi pagatori”, difficilmente riescono a conseguire di nuovo l’accesso al credito. Eppure il mutato clima economico ha portato le banche a ridefinire l’offerta, pensando anche alle categorie economicamente più deboli: disoccupati, protestati, cattivi pagatori e precari. Vediamo nel nostro approfondimento come funzionano i finanziamenti online anche a protestati e quali sono le offerte più interessanti.
A fronte di un protesto gli enti erogatori di solito propongono la cessione del quinto, ovvero una modalità di rimborso che prevede il prelievo diretto da stipendio o pensione. La garanzia per la banca o la finanziaria è costituita dal fatto che la rata è sostenuta in modo diretto dal Datore di Lavoro. Questo infatti si fa carico dell’impegno di pagare la rata, addebitandola sullo stipendio. Qualora invece si presenti una situazione di licenziamento, interviene l’assicurazione, che tutela l’ente erogatore.
Dati questi requisiti non vi è la necessità di acquisire particolari informazioni in merito al profilo finanziario del richiedente. Il solo fattore dirimente è la solidità del posto di lavoro, meglio quindi un contratto di lavoro a tempo indeterminato
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