Sempre più sono gli esperti e i dilettanti che, anche a seguito della crisi economica globale cominciata nel 2008, si lanciano, spesso anche con poco esperienza, nel mondo della finanza.
Si investe in borsa, in stock option, trading binario e altre mille forme che annualmente stanno nascendo nel mercato finanziario.
Investire con i PIR, definiti come il fenomeno del 2022, grazie anche ai loro tassi pari a zero, è molto invitante e quindi hanno avuto, sin da subito, l’approvazione degli investitori.
I PIR, ovvero i piani individuali di risparmio, sono degli strumenti d’investimento che presentano, come qualsiasi tipologia d’investimento, dei pro e dei contro. Il primo, già citato precedentemente, è la loro detassazione, che, come primo pro, per tanti investitori, potrebbe bastare. I risparmiatori che sceglieranno questa forma, non avranno né tasse di successione né, tantomeno, quella sul capital gain, solo se però si rimarrà in possesso del Pir per un tempo non inferiore ai cinque anni. Disinvestendo anticipatamente, cosa ovviamente possibile, si dovranno affrontare diverse tasse, previste per i classici fondi.
Questi piani di risparmio sono nati dalla necessità di far convergere i risparmi nelle piccole e medie imprese Italiane. Prerogativa prima infatti del Pir è quella di investire almeno il 70% dei capitali dei vari risparmiatori, in obbligazioni italiane od europee che si trovino sul suolo nostrano in pianta stabile.
Ad oggi il Pir ha già fruttato quasi un miliardo di investimenti, e ciò può essere considerabile come uno dei più grandi risultati economici degli ultimi anni. Un ulteriore aspetto positivo che, probabilmente, ha contribuito alla crescita del Pir nel mercato, è il patriottismo che riesce ad innescare questo meccanismo nel consumatore. Ciò risulta un valido motivo, oltre ai vantaggi già precedentemente accennati, di scegliere questo modalità finanziaria che sostiene l’economia italiana della piccola e media impresa.
I PIR vengono destinati alle persone fisiche per tutti gli investimenti fuori dall’esercizio di impresa. Per poter investire bisogna partire da una cifra non inferiore ai 500 euro, detta soglia minima, mentre la massima corrisponde a circa 30mila euro.I Pir sono accessibili ai soli privati e quindi vengono escluse aziende e imprese. I Pir possono essere aperti dalla maggiore età.
I fondi Pir, da analisi fatte, hanno dimostrato una grande redditività. Ovviamente, come per qualsiasi investimento, bisogna sempre essere prudenti, non basarsi solo sui dati delle performance, soprattutto parlando di investimenti di lunga durata.
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