Prestiti finalizzati: cosa sono e a cosa servono

Prestiti finalizzati definizione: le differenze con gli altri finanziamenti

Il panorama del credito al consumo si è evoluto nel corso degli ultimi anni e ha visto la nascita di prodotti capace di agevolare l’acquisto di beni e servizi. In questo solco si inseriscono i prestiti finalizzati che, con la dovuta attenzione e prudenza, rappresentano una risorsa importante per i tre attori in gioco: il finanziato, l’esercente e il finanziatore. Questa soluzione costituisce un unicum proprio in virtù della presenza di tre soggetti, i cui interessi nella maggior parte dei casi non collimano tra di loro.

Tecnicamente, i prestiti finalizzati sono dei prodotti finanziari il cui scopo è offrire una liquidità vincolata, ossia necessaria all’acquisto di un bene o un servizio ben specificato nel contratto.

Si nota, da questo punto di vista, la differenza più grande rispetto al prestito personale che, pur condividendo l’importo medio (siamo in entrambi i casi nell’ordine delle migliaia di euro), predispone margini di azione assai più ampi per quanto riguarda l’utilizzo del denaro.

Nonostante la definizione di prestito finalizzato apra la strada a soluzioni di vario genere, solitamente viene impiegato per gli acquisti a rati. Può essere infatti definito, forse in maniera un po’ ufficiosa, come il salvagente finanziario che consente l’acquisto a rate.

Finanziamento prestiti finalizzati: come funzionano

Il meccanismo è tutto sommato semplice: il contribuente accetta il pagamento a rate, l’esercente si rivolge a una società finanziaria o a un istituto bancario, questo apre una linea di credito che viene diretta non vero il consumatore ma verso il venditore, che successivamente – o in concomitanza – consentirà il pagamento a rate.

La questione degli interessi contrapposti è importante perché incide sul costo finale dell’operazione. L’esercente, infatti, tira l’acqua al proprio mulino scegliendo un prestito con interessi alto perché il suo scopo è consentire l’acquisto, a prescindere dalla situazione finanziaria (magari precaria) dell’acquirente.

In questo modo, chi vende guadagna cifre maggiore sia sulle commissioni che sulla differenza tra prezzo di acquisto finale (quello composto dalle rate) e costo del prestito.

In alcuni casi, comunque molto rari, l’esercente viene tenuto fuori: il consumatore presenta il preventivo alla banca che, in base a quello, procede con l’erogazione della liquidità.

Prestiti finalizzati disciplina: i requisiti

Ottenere un prestito finalizzato è molto semplice. In genere l’iter burocratico è più snello e rapido. È sufficiente infatti comunicare i propri dati anagrafici, utili per verificare nel database Crif un eventuale stato di cattivo pagatore. In questo caso il credito non viene erogato.

Il periodo di ammortamento è di solito agevole. Anzi, è previsto un pre-ammortamento, durante il quale non viene pagata nessuna rata (accade quando è possibile pagare il bene, per esempio, dall’anno successivo).

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