Come funzionano i prestiti tra privati? Hanno valore legale? Sono queste le prime domande che si pongono quanti sono alla ricerca di soluzioni alternative ai finanziamenti erogati da banche e finanziarie. Abbiamo deciso di fare chiarezza partendo dalle ultime disposizioni espresse dalla Corte di Cassazione.
La Suprema Corte, nella sentenza numero 2.404 del 2010, ha chiarito che i prestiti tra privati possono stabilirsi a condizione che l’erogazione si verifichi in modo occasionale e non si tenga nei confronto del pubblico in maniera abituale.
È consigliabile utilizzare un contratto scritto e ciò per almeno due ordini di ragioni:
Quali sono quindi gli aspetti da riportare sul contratto? Vanno anzitutto indicati gli estremi dei soggetti coinvolti, cui vanno aggiunte le modalità di erogazione e rimborso, scadenza del piano di ammortamento, penali nell’eventualità di ritardo, tasso di interesse.
Ogni pagina del contratto deve essere firmata da tutti i contraenti. Perché la data in cui è stato sottoscritto il contratto sia appurata, è necessario recarsi in posta e farsi timbrare con la data ogni pagina.
Oltre agli aspetti formali che interessano direttamente il contratto, vanno considerati gli effetti sotto il profilo fiscale:
La registrazione del contratto comporta una serie di oneri economici:
La registrazione del contratto è indispensabile esclusivamente se il contratto assume al forma di “scrittura privata” oppure “contratto”. Non è necessaria la registrazione qualora il contratto sia sottoscritto in forma “per corrispondenza”.